Ma-Li Ichnusa Trail
(the "Original")
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Una tre giorni alla scoperta di un angolo di Sardegna sconosciuto, il gruppo (Ma)rganai – (Li)nas - da cui il nome del sito -, fra foreste selvagge, aspre gole scolpite nel granito da torrenti e cascate, fino a raggiungere la costa presso una delle cale più famose della Sardegna e terminare, al tramonto, di fronte al monumento naturale, fra i più belli al mondo, che caratterizza questa parte dell’Isola. In totale solitudine, immersi in un ambiente incontaminato in cui le tracce dell’uomo sono appena percettibili.
Una tre giorni alla scoperta di un angolo di Sardegna sconosciuto, il gruppo (Ma)rganai – (Li)nas - da cui il nome del sito -, fra foreste selvagge, aspre gole scolpite nel granito da torrenti e cascate, fino a raggiungere la costa presso una delle cale più famose della Sardegna e terminare, al tramonto, di fronte al monumento naturale, fra i più belli al mondo, che caratterizza questa parte dell’Isola. In totale solitudine, immersi in un ambiente incontaminato in cui le tracce dell’uomo sono appena percettibili.
Il tutto legato assieme da un solido filo conduttore: le miniere e la loro storia secolare.
Il tutto legato assieme da un solido filo conduttore: le miniere e la loro storia secolare.
Prima Tappa:
Prima Tappa:
Da Iglesias (Gutturu Xeu) a Villacidro (Cantina Ferraris)
Da Iglesias (Gutturu Xeu) a Villacidro (Cantina Ferraris)
La prima tappa è caratterizzata dalla lussureggiante e sorprendente foresta demaniale del Marganai, attraverso la quale, quasi costantemente immersi nella sua ombra, si giungerà alla base del gruppo del Linas. Circa 27 km di percorso con un dislivello complessivo di oltre 1100m che si snoda quasi interamente su vecchie strade minerarie e antichi sentieri di carbonai e si conclude con la spettacolare discesa lungo il canyon formato dal Riu Oridda, dove si potrà ammirare la famosa cascata di Piscina Irgas.
Seconda Tappa:
Seconda Tappa:
Da Cantina Ferraris a Pubusinu, passando per le creste del Linas
Da Cantina Ferraris a Pubusinu, passando per le creste del Linas
La seconda tappa è quella più montana, caratterizzata dalla bella cresta del Linas che si percorre quasi integralmente, e che ci regalerà panorami su metà dell’Isola e ci consentirà di godere di un ambiente se non proprio alpino, molto simile a quello appenninico o, per chi lo conosce, quello delle montagne corse.
Terminata la cresta, una lunga attraversata ci condurrà al vecchio villaggio di Arenas e da qui, passando sotto la spettacolare falesia di Gutturu Pala, fino alla grande sorgente di Pubusinu dove si farà tappa presso l’omonimo agriturismo. 31,6 km con 1400m di dislivello che si snodano inizialmente su sentieri e infine lungo ciò che rimane delle strade costruite durante il periodo delle miniere.
Terza Tappa
Terza Tappa
Da Pubusinu a Masua, passando per il Sentiero "Miniere nel blu"
Da Pubusinu a Masua, passando per il Sentiero "Miniere nel blu"
Questa è la tappa che ci condurrà al mare, attraversando luoghi ricchi di fascino e storia. Passeremo, infatti, vicino al famoso tempietto Punico Fenicio di Antas, luogo in cui si narra fosse collocata la mitologica “Metalla”, risaliremo quindi verso il borgo abbandonato di Grugua, con le rovine di quella che fu la grande tenuta della famiglia Modigliani, da dove imboccheremo Gutturu Cardaxius, profondo intaglio, costellato da suggestive costruzioni minerarie, che ci possono far immaginare come potevano essere questi luoghi, ora totalmente abbandonati, solo pochi decenni fa.
Arriveremo al mare presso la splendida Cala Domestica, e da qui, seguendo uno dei tratti costieri più selvaggi della Sardegna lungo il “Sentiero Miniere nel Blu”, dal quale potremmo godere di una spettacolare vista dall’alto del monumento naturale di Pan di Zucchero, giungeremo a Masua, termine del Trail.
Pur meno impegnativo, anche questo tratto è da non sottovalutare, 27/29 km (a seconda di come si percorre il tratto costiero) e oltre 1000m di dislivello, effetto dei continui saliscendi finali.
Il percorso nel suo complesso
Il perché di questo Trail
Il perché di questo Trail
Ho deciso di realizzare questo percorso per far conoscere ad un amico, compagno di lunghe camminate, questa zona di fatto sconosciuta della Sardegna. L'idea era quella di realizzare un itinerario che assomigliasse a quelli che il gruppo di camminatori emiliani denominati "i clandestini" realizzano annualmente sull'Appennino Ligure/Emiliano.
Ho deciso di realizzare questo percorso per far conoscere ad un amico, compagno di lunghe camminate, questa zona di fatto sconosciuta della Sardegna. L'idea era quella di realizzare un itinerario che assomigliasse a quelli che il gruppo di camminatori emiliani denominati "i clandestini" realizzano annualmente sull'Appennino Ligure/Emiliano.
Un percorso impegnativo, con singole tappe sui 30km e un certo dislivello, in zone sconosciute e selvagge. Di durata però limitata in modo da poter essere percorso in un week end lungo.
Un percorso impegnativo, con singole tappe sui 30km e un certo dislivello, in zone sconosciute e selvagge. Di durata però limitata in modo da poter essere percorso in un week end lungo.
Come ulteriore obiettivo c'era anche quello di far conoscere il più possibile questo territorio assai peculiare, capace nel giro di pochi km di offrire una varietà di elementi paesaggistici/naturalistici unica.
Come ulteriore obiettivo c'era anche quello di far conoscere il più possibile questo territorio assai peculiare, capace nel giro di pochi km di offrire una varietà di elementi paesaggistici/naturalistici unica.
Non è stato semplice, specie per via della mancanza di comodi punti di appoggio, ma alla fine credo di aver centrato l'obiettivo. Una tre giorni di tutto rispetto in cui si riesce a conoscere l'intero gruppo del Linas - Marganai in tutte le sue sfaccettature, ma anche l'altro punto forte di questo splendido territorio, il mare, che nel tratto di costa che va da Cala Domestica a Masua ha la sua rappresentazione più intensa e selvaggia, seconda solo (forse) alla costa del Golfo di Orosei. L'altro aspetto caratterizzante questi luoghi, le miniere, invece non è stato difficile da inserire: tracce della loro presenza si trovano disseminate ovunque e rappresentano un po' il "fil rouge" che lega fra loro le tre tappe, altrimenti molto diverse fra loro.
Non è stato semplice, specie per via della mancanza di comodi punti di appoggio, ma alla fine credo di aver centrato l'obiettivo. Una tre giorni di tutto rispetto in cui si riesce a conoscere l'intero gruppo del Linas - Marganai in tutte le sue sfaccettature, ma anche l'altro punto forte di questo splendido territorio, il mare, che nel tratto di costa che va da Cala Domestica a Masua ha la sua rappresentazione più intensa e selvaggia, seconda solo (forse) alla costa del Golfo di Orosei. L'altro aspetto caratterizzante questi luoghi, le miniere, invece non è stato difficile da inserire: tracce della loro presenza si trovano disseminate ovunque e rappresentano un po' il "fil rouge" che lega fra loro le tre tappe, altrimenti molto diverse fra loro.
Per chi viene dal "continente", abituato a pensare alla Sardegna come ad una "ciambella" (la sola costa, come se tutto l'interno non esistesse, oppure fosse un luogo inospitale e semidesertico) il primo approccio, posso garantirlo per esperienza personale, sarà di sorpresa pura. Per chi è abituato a frequentare l'isola solo nei caldi e secchi mesi estivi, la presenza di foreste selvagge e sterminate, torrenti, cascate e profonde gole intagliate nelle rocce, lascerà sicuramente a bocca aperta.
Per chi viene dal "continente", abituato a pensare alla Sardegna come ad una "ciambella" (la sola costa, come se tutto l'interno non esistesse, oppure fosse un luogo inospitale e semidesertico) il primo approccio, posso garantirlo per esperienza personale, sarà di sorpresa pura. Per chi è abituato a frequentare l'isola solo nei caldi e secchi mesi estivi, la presenza di foreste selvagge e sterminate, torrenti, cascate e profonde gole intagliate nelle rocce, lascerà sicuramente a bocca aperta.
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