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Descrizione
Descrizione
Questa è la tappa che ci condurrà al mare, attraversando luoghi ricchi di fascino e storia. Passeremo, infatti, vicino al famoso tempietto Punico Fenicio di Antas, luogo in cui si narra fosse collocata la mitologica “Metalla”, risaliremo quindi verso il borgo abbandonato di Grugua, con le rovine di quella che fu la grande tenuta della famiglia Modigliani, da dove imboccheremo Gutturu Cardaxius, profondo intaglio, costellato da suggestive costruzioni minerarie, che ci possono far immaginare come potevano essere questi luoghi, ora totalmente abbandonati, solo pochi decenni fa.
Questa è la tappa che ci condurrà al mare, attraversando luoghi ricchi di fascino e storia. Passeremo, infatti, vicino al famoso tempietto Punico Fenicio di Antas, luogo in cui si narra fosse collocata la mitologica “Metalla”, risaliremo quindi verso il borgo abbandonato di Grugua, con le rovine di quella che fu la grande tenuta della famiglia Modigliani, da dove imboccheremo Gutturu Cardaxius, profondo intaglio, costellato da suggestive costruzioni minerarie, che ci possono far immaginare come potevano essere questi luoghi, ora totalmente abbandonati, solo pochi decenni fa.
Arriveremo al mare presso la splendida Cala Domestica, e da qui, seguendo uno dei tratti costieri più selvaggi della Sardegna lungo il “Sentiero Miniere nel Blu”, dal quale potremmo godere di una spettacolare vista dall’alto del monumento naturale di Pan di Zucchero, giungeremo a Masua, termine del Trail.
Arriveremo al mare presso la splendida Cala Domestica, e da qui, seguendo uno dei tratti costieri più selvaggi della Sardegna lungo il “Sentiero Miniere nel Blu”, dal quale potremmo godere di una spettacolare vista dall’alto del monumento naturale di Pan di Zucchero, giungeremo a Masua, termine del Trail.
Pur meno impegnativo, anche questo tratto è da non sottovalutare, 27/29 km (a seconda di come si percorre il tratto costiero) e oltre 1000m di dislivello, effetto dei continui saliscendi finali.
Pur meno impegnativo, anche questo tratto è da non sottovalutare, 27/29 km (a seconda di come si percorre il tratto costiero) e oltre 1000m di dislivello, effetto dei continui saliscendi finali.
Il primo tratto della terza tappa
Tratto 1 : Da Pubusinu al Borgo di Grugua
Tratto 1 : Da Pubusinu al Borgo di Grugua
Da Pubusinu (210 m) ripasseremo sotto Gutturu Pala per poi risalire, verso dx, ad un valico (370m). Seguendo lo sterrato si raggiungerebbe Su Mannau, dov’è situata l’omonima famosa grotta carsica; noi invece ci manterremo in costa sulla sx lungo una traccia nel bosco in modo da raggiungere senza ulteriore dislivello il Tempio di Antas.
Da Pubusinu (210 m) ripasseremo sotto Gutturu Pala per poi risalire, verso dx, ad un valico (370m). Seguendo lo sterrato si raggiungerebbe Su Mannau, dov’è situata l’omonima famosa grotta carsica; noi invece ci manterremo in costa sulla sx lungo una traccia nel bosco in modo da raggiungere senza ulteriore dislivello il Tempio di Antas.
L’ultimo tratto prima di raggiungere Antas si svolge lungo ciò che rimane dell’antica strada romana. Da qui seguiremo un tratto di strada asfaltata di circa 1 km fino al bivio con la SS 126, attraversata la quale saliremo uno sterrato che in circa 20 minuti si immette sulla strada (bianca e ora molto rotta) che da Genna Bogai conduce al borgo di Grugua (420m).
L’ultimo tratto prima di raggiungere Antas si svolge lungo ciò che rimane dell’antica strada romana. Da qui seguiremo un tratto di strada asfaltata di circa 1 km fino al bivio con la SS 126, attraversata la quale saliremo uno sterrato che in circa 20 minuti si immette sulla strada (bianca e ora molto rotta) che da Genna Bogai conduce al borgo di Grugua (420m).
Attenzione:
Attenzione:
lo sterrato che si incontra al bivio con la SS 126 passa per un ovile; se il cancello che si trova all’inizio dovesse risultare chiuso sarebbe meglio seguire la strada alternativa (segnata in blu sulla mappa) che si trova scendendo lungo la SS 126 per alcune centinaia di metri fino a trovare un altro sterrato che risale fino ad incrociare la strada per Grugua.
Seguendo questa strada a destra, dapprima si scollina per poi iniziare la discesa, sempre sulla strada che in questo tratto compie alcuni tornanti e attraversa un bel bosco di sugheri, fino ad arrivare alla piccola piana dove un tempo sorgeva il ridente borgo di Grugua, di proprietà della famiglia Modigliani (si dice che lo stesso scultore da ragazzo trascorresse dei periodi presso la bella villa padronale qui situata).
Seguendo questa strada a destra, dapprima si scollina per poi iniziare la discesa, sempre sulla strada che in questo tratto compie alcuni tornanti e attraversa un bel bosco di sugheri, fino ad arrivare alla piccola piana dove un tempo sorgeva il ridente borgo di Grugua, di proprietà della famiglia Modigliani (si dice che lo stesso scultore da ragazzo trascorresse dei periodi presso la bella villa padronale qui situata).
Di questo borgo ora non rimangono che le rovine e anche la villa Modigliani, fino a qualche decennio fa ancora in discrete condizioni, è oramai ridotta ad uno spettrale rudere. L’unico abitante superstite, il pastore che qui ha un allevamento, è però molto gentile e se si avrà la fortuna di incontrarlo, probabilmente ci consentirà di visitarla.
Di questo borgo ora non rimangono che le rovine e anche la villa Modigliani, fino a qualche decennio fa ancora in discrete condizioni, è oramai ridotta ad uno spettrale rudere. L’unico abitante superstite, il pastore che qui ha un allevamento, è però molto gentile e se si avrà la fortuna di incontrarlo, probabilmente ci consentirà di visitarla.
Il secondo tratto della terza tappa
Tratto 2 : Da Grugua a Cala Domestica
Tratto 2 : Da Grugua a Cala Domestica
Da qui (al bivio a sx) ci si inserisce nella stretta valle (codula) di Gutturu Cardaxius che ci condurrà in circa 2h, camminando per la vecchia strada devastata da una recente bomba d’acqua, fino nei pressi di Cala Domestica.
Da qui (al bivio a sx) ci si inserisce nella stretta valle (codula) di Gutturu Cardaxius che ci condurrà in circa 2h, camminando per la vecchia strada devastata da una recente bomba d’acqua, fino nei pressi di Cala Domestica.
La gola di Gutturu Cardaxius è aspra e selvaggia, costellata da relitti dell’epoca mineraria.
La gola di Gutturu Cardaxius è aspra e selvaggia, costellata da relitti dell’epoca mineraria.
Ma è anche di recente diventata un luogo molto frequentato dagli arrampicatori per via delle bellissime e numerosissime pareti di eccellente calcare, facilmente accessibili (almeno prima che una bomba d’acqua si portasse via la strada, fino ad allora carrozzabile fino a Grugua) .
Ma è anche di recente diventata un luogo molto frequentato dagli arrampicatori per via delle bellissime e numerosissime pareti di eccellente calcare, facilmente accessibili (almeno prima che una bomba d’acqua si portasse via la strada, fino ad allora carrozzabile fino a Grugua) .
Valorizzata inizialmente da Bruno Fonnesu (che dovremo ringraziare anche per il sentiero Miniere nel Blu, che percorreremo nell’ultimo tratto, e per lo sviluppo e la manutenzione di tutte le falesie della zona) e Giorgio Enne ha avuto frequentazioni importanti, come ad esempio quella di Manolo che qui ha chiodato numerosi itinerari.
Valorizzata inizialmente da Bruno Fonnesu (che dovremo ringraziare anche per il sentiero Miniere nel Blu, che percorreremo nell’ultimo tratto, e per lo sviluppo e la manutenzione di tutte le falesie della zona) e Giorgio Enne ha avuto frequentazioni importanti, come ad esempio quella di Manolo che qui ha chiodato numerosi itinerari.
Alcune curiosità: nella diramazione secondaria durante la Seconda guerra mondiale la marina tedesca nascondeva qui gli U-Boot, difficilmente individuabili dall’alto grazie alla particolare morfologia del luogo. Le banchine sono ancora visibili oggi.
Alcune curiosità: nella diramazione secondaria durante la Seconda guerra mondiale la marina tedesca nascondeva qui gli U-Boot, difficilmente individuabili dall’alto grazie alla particolare morfologia del luogo. Le banchine sono ancora visibili oggi.
Recentemente la cala è diventata famosa, oltre che per gli accadimenti storici e l’innegabile bellezza, in quanto è stata scelta come location di due famosi spot pubblicitari.
Recentemente la cala è diventata famosa, oltre che per gli accadimenti storici e l’innegabile bellezza, in quanto è stata scelta come location di due famosi spot pubblicitari.
Usciti dallo sterrato, si attraversa la strada provinciale, per proseguire verso la cala. Dopo alcune centinaia di metri, un bivio segnalato con cartelli CAI consente di deviare a sx per collegarsi con il sentiero Miniere nel Blu. Per chi volesse proseguire fino alla cala, magari per un bagno, basterà proseguire dritti lungo la vecchia via ferrata mineraria che portava il materiale estratto dalla miniera di Acquaresi, pochi km sopra, fino alla cala, dove veniva imbarcato su velieri per essere portata sui cargo ormeggiati più al largo.
Usciti dallo sterrato, si attraversa la strada provinciale, per proseguire verso la cala. Dopo alcune centinaia di metri, un bivio segnalato con cartelli CAI consente di deviare a sx per collegarsi con il sentiero Miniere nel Blu. Per chi volesse proseguire fino alla cala, magari per un bagno, basterà proseguire dritti lungo la vecchia via ferrata mineraria che portava il materiale estratto dalla miniera di Acquaresi, pochi km sopra, fino alla cala, dove veniva imbarcato su velieri per essere portata sui cargo ormeggiati più al largo.
Il terzo tratto della terza tappa
Tratto 3 : Da Cala Domestica a Masua
Tratto 3 : Da Cala Domestica a Masua
Si prosegue quindi lungo il famoso sentiero “Miniere nel Blu” che segue quasi fedelmente la costa lungo le spettacolari falesie che la caratterizzano. E’ un tratto che si svolge su terreno poco comodo e con continui faticosi saliscendi. La fatica è però ripagata dal panorama mozzafiato che questo tratto del percorso è in grado di regalarci.
Si prosegue quindi lungo il famoso sentiero “Miniere nel Blu” che segue quasi fedelmente la costa lungo le spettacolari falesie che la caratterizzano. E’ un tratto che si svolge su terreno poco comodo e con continui faticosi saliscendi. La fatica è però ripagata dal panorama mozzafiato che questo tratto del percorso è in grado di regalarci.
Il sentiero dopo un tratto in quota scende verso la cala rocciosa di “Canal Grande” (un bagno anche qui sarebbe d’obbligo) per poi risalire e seguire la costa mantenendosi intorno a quota 120-150m.
Il sentiero dopo un tratto in quota scende verso la cala rocciosa di “Canal Grande” (un bagno anche qui sarebbe d’obbligo) per poi risalire e seguire la costa mantenendosi intorno a quota 120-150m.
Dopo l’altopiano di Sedda e Luas, un’ultima breve ma faticosa salita ci conduce in vetta a Punta Buccione che apre le porte su una vista dall’alto di Pan di Zucchero, che definire mozzafiato, appare riduttivo.
Dopo l’altopiano di Sedda e Luas, un’ultima breve ma faticosa salita ci conduce in vetta a Punta Buccione che apre le porte su una vista dall’alto di Pan di Zucchero, che definire mozzafiato, appare riduttivo.
Dopo un tratto in costa, si arriva in vista delle spiagge di Masua solo appena un po' rovinante dall’enorme scempio causato dalla miniera alle sue spalle. Da qui il sentiero scende ripido (una scaletta metallica) fino a raggiungere il mare nei pressi di una pineta da cui, seguendo lo sterrato a sinistra, raggiungeremo il parcheggio sopra le già menzionate spiagge. Qui termina il nostro percorso (Da Cala Domestica circa 3h).
Dopo un tratto in costa, si arriva in vista delle spiagge di Masua solo appena un po' rovinante dall’enorme scempio causato dalla miniera alle sue spalle. Da qui il sentiero scende ripido (una scaletta metallica) fino a raggiungere il mare nei pressi di una pineta da cui, seguendo lo sterrato a sinistra, raggiungeremo il parcheggio sopra le già menzionate spiagge. Qui termina il nostro percorso (Da Cala Domestica circa 3h).
Il filmato della Prima ripetizione della Tappa fatto con Relive
Il filmato della Prima ripetizione della Tappa fatto con Relive
La terza Tappa (Google Maps)
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